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TIPI DI DONAZIONE

 

TIPOLOGIE DI DONAZIONE:

SANGUE INTERO

Si intende il prelievo di sangue da un donatore, effettuato utilizzando apposite sacche di raccolta sterili contenenti una soluzione anticoagulante. La durata della donazione è in media di 5-10 minuti, e comporta il prelievo di circa 450 ml di sangue. Il sangue raccolto viene separato in laboratorio nei suoi costituenti, per cui da una singola unità di sangue interno si ottengono tre unità di emocomponenti: globuli rossi, piastrine e plasma.

 

CITOAFERESI

Il prelievo di sole piastrine viene effettuato con un’apparecchiatura detta separatore di cellule. Vengono prelevate solo le piastrine, che poi dovranno essere usate entro 5gg. dal prelievo. La procedura è un po’ più lunga rispetto alla donazione tradizionale: da 1 a 2 ore di prelievo.

 

PLASMAFERESI

Questo tipo di donazione permette di prelevare solo Plasma (la componente liquida del sangue) dal donatore. La procedura dura circa 30 minuti e può essere effettuata con maggior frequenza poichè il plasma viene prontamente ripristinato nel nostro organismo.

IL SANGUE: 

E’ un tessuto connettivo allo stato liquido, con comportamento di fluido non newtoniano, circolante nei vasi sanguigni di alcuni animali, dalla composizione complessa. In sintesi consta di elementi corpuscolati come cellule e frazioni cellulari, sospesi in un liquido plasmatico costituito da acqua, sali minerali in forma ionica, proteine, glicidi ed altri soluti. Fa parte della più ampia categoria dei tessuti connettivi.

Il sangue fornisce le sostanze necessarie come nutrienti alle cellule corporee e trasporta i prodotti catabolici lontano dalle stesse. Trasporta inoltre l’ossigeno in quantitativi nettamente superiori a quelli che ci si aspetterebbe dalla solubilità dello stesso nel plasma, utilizzando pigmenti respiratori di metalloproteine (con atomi di ferro o di rame) come emoglobina, eritrocruorina, clorocruorina, emocianina, emeritrina intra o extra-cellulari legandolo chimicamente in misura largamente maggiore. La circolazione permette di prelevare ossigeno dall’ambiente per poi cederlo facilmente a livello dei tessuti grazie alla particolare curva di dissociazione del complesso “pigmento respiratorio – ossigeno” che concorda con le necessità fisiologiche.

L’aggettivo che si riferisce al sangue, “ematico“, viene dal greco αἶμα, αἴματος (aima, aimatos), che significa proprio “sangue”, mentre il nome italiano deriva dal latino sanguis, sanguinis, di medesimo significato.

Per sangue si intende generalmente quello di vertebrati, molluschi e crostacei, mentre i liquidi circolanti di differenti gruppi animali assumono nomi differenti, ad esempio emolinfanegli insetti. In realtà la diversificazione appare più sfumata; il sangue come fluido in grado di veicolare oltre ai nutrienti, anche il comburente respiratorio, è variamente diffuso in diversi gruppi animali, e gli stessi insetti che portano direttamente l’aria e quindi l’ossigeno alle cellule per mezzo di trachee, presentano dei raggruppamenti come i ditterichironomidi, che utilizzano pigmenti respiratori, un’emoglobina, nella loro emolinfa.